DOTT.SSA MANUELA GAMBERA
DOTT.SSA MANUELA GAMBERAPsicologa ad orientamento cognitivo comportamentale

Dottoressa Manuela Gambera

Psicologa ad orientamento cognitivo comportamentale

Avevo compiuto da poco 19 anni e come la maggior parte dei ragazzi che conseguono il Diploma di Scuola Superiore mi affacciavo al mondo degli adulti con dubbi e perplessità rispetto a quello che era il mio futuro personale e professionale. Così come tanti altri giovani di quell’età ero poco consapevole di cosa significasse intraprendere un percorso universitario in termini di impegno, tempo e relativi costi. In tutti gli incontri scuola famiglia, i docenti avevano comunicato a mia madre che avrei potuto proseguire gli studi universitari; avevo tra le mani un passepartout per diversi corsi di laurea e la grande responsabilità di sceglierne uno.

Quando ero piccola sognavo di poter indossare un camice bianco, volevo diventare una dottoressa, sinceramente non ricordo se avevo già in mente quale sarebbe stato il mio ambito di intervento, avevo un sogno nel cassetto e questo, penso che all’epoca poteva bastare. Prima di intraprendere il percorso universitario decisi di prendermi del tempo, con l’esattezza un anno di tempo per poter fare una scelta più responsabile, matura e così iniziai il mio primo corso di formazione, ignara del fatto che sarebbe stato il primo di una lunga serie. Il titolo del corso per alcuni era difficile da ricordare “Animatore polivalente nei ricoveri pediatrici”, io lo ricordo anche a distanza di anni. E’ stato un percorso decisivo e stimolante per le mie scelte future. Iniziai ad avvicinarmi alle materie di stampo psicologico, mi piaceva scoprire quelle che in quel momento erano per me le prime nozioni di psicologia dello sviluppo, le tecniche di gruppo nel lavoro educativo e l’esperienza più forgiante per me è stata nei reparti ospedalieri, in corsia. Ho conosciuto Medici, Infermieri, altre figure sanitarie e tanti, tantissimi bambini e i loro rispettivi genitori. Ogni giorno cercavo di coinvolgerli in attività diverse e vedevo fuoriuscire tristezza, paura, rabbia e in alcuni casi anche gioia per il tanto atteso rientro a casa. Portavo con me  i loro sorrisi, le loro paure, le loro speranze. Questo mi arricchiva tanto e faceva maturare in me l’idea di poter fare sempre di più per gli altri.

Questa esperienza mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con la sofferenza e soprattutto la spinta per intraprendere con determinazione e grinta il mio lungo percorso di studi universitario. Tutto diventava sempre più chiaro per me, volevo diventare una Psicologa  e oggi credo di aver scelto il lavoro più bello del mondo. Sono riuscita ad indossare quel camice bianco che tanto desideravo da bambina e ogni giorno entro in punta di piedi nelle vite di grandi e piccini. Ho l’onore di conoscere emozioni, pensieri, debolezze e paure. Sono loro che mi danno il permesso di aiutarli a scoprirsi, conoscersi, mettere in risalto luci ed ombre. Gli sono grata per tutte le volte che decidono di aprirsi con me , per il loro impegno nell’intraprendere un percorso che a volte può essere tortuoso e in salita. Questo per me è un dono; so che è difficile talvolta mettersi a nudo, è doloroso trovare il coraggio di mettersi in discussione. Proviamo a mettere insieme ordine nelle loro vite e in alcuni casi a ricomporre dei pezzi proprio come si fa un puzzle, con tenacia, determinazione e fiducia. E’ come scoprire insieme la direzione da dare ad una nave che ha perso la rotta in mare; il percorso è solo da tracciare ed è legato a ciò che è più importante e significativo per ciascuno. Una volta trovata la rotta tutto assume un significato diverso e le emozioni si tingono di tante sfumature di colori.

E’ emozionante e straordinario per me vedere le persone ritrovare il loro equilibrio e il loro benessere.

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